A seconda del settore produttivo, sia esso, ad esempio, un’industria casearia, una cantina vinicola, un’industria dolciaria o conserviera, un macello o salumificio, le acque reflue prodotte dalle varie attività di lavaggio possono presentare inquinamenti caratterizzati da sostanze solide in sospensione più o meno grossolane, grassi in emulsione o disemulsionati, zuccheri, alcool, tensioattivi, prodotti detergenti in genere, metalli e molto altro presente a livello disciolto.
La depurazione delle acque reflue industriali all’ interno delle aziende agroalimentari rappresenta oggi una delle attività più sensibili all’ adeguamento e al rispetto delle normative vigenti. Infatti molti scarichi d’acqua di tale origine, fino a poco tempo fa autorizzati in fertirrigazione o con particolari deroghe, stanno venendo sempre maggiormente monitorati dagli enti di controllo, con revoca delle precedenti autorizzazioni, e richiedono dunque depurazioni efficienti e mirate ad allinearsi con i limiti previsti dalle Normative Italiane. Lo stesso vale per realtà produttive cresciute e sviluppatesi negli anni, le quali hanno necessità di adeguare sistemi di depurazione esistenti, divenuti obsoleti o sottodimensionati.
SIA è inoltre in grado di applicare, in molti settori agroalimentari, tecnologie innovative a bassi consumi energetici e che permettono anche il riutilizzo delle acque depurate per particolari sottoservizi interni all’Azienda, come ad esempio irrigazione, lavaggio automezzi aziendali, lavaggio superfici esterne e vaschette dei servizi igienici ed altri.
In questo modo, oltre al rispetto delle normative vigenti, l’Azienda che installa il depuratore ha anche un vantaggio economico, correlato all’ottimizzazione dei consumi elettrici e idrici, e un importante ritorno di immagine per l’attenzione all’Ambiente, con una gestione ecosostenibile delle proprie attività.