SIA STUDIO TECNICO garantisce il controllo della corretta ed esaustiva gestione degli aspetti ambientali e il perseguimento di una più efficace integrazione e correlazione fra questi aspetti e quelli attinenti alla tecnica delle lavorazioni.
NORMATIVA DI RIFERIMENTO:
- D.Lgs. 152/2006 e s.m.i
- Linee Guida 2018 Arpat Toscana:” Gestione dei cantieri ai fini della protezione ambientale”
- D.P.G.R. Toscana n . 46/R del 08/09/ 2008
In riferimento alle tematiche specifiche riportate nelle Linee Guida 2018 l’Impresa è tenuta al rispetto della normativa vigente in campo ambientale e ad acquisire le autorizzazioni ambientali necessarie allo svolgimento delle attività :
1.INQUINAMENTO ACUSTICO
L’apertura di ogni area di lavoro dovrà essere preceduta da una valutazione dell’impatto acustico,
redatta secondo le indicazioni del D.G.R. Toscana n. 857/2013, nei casi previsti dalla normativa
( L . n . 447/1995, L.R. n. 89/1998).
Qualora da tale valutazione, almeno per alcune lavorazioni acusticamente più impattanti, risulti
necessario richiedere l’autorizzazione in deroga ai limiti di pressione sonora, per il superamento dei
limiti di normativa, la ditta non dovrà iniziare tali lavorazioni fino a che il Comune non avrà
rilasciato la predetta autorizzazione.
2.EMISSIONI IN ATMOSFERA
Nell’impostazione e nella gestione del cantiere l’Impresa dovrà assumere tutte le scelte atte a
contenere gli impatti associati alle attività di cantiere per ciò che concerne l’emissione di polveri
(PTS, PM10 e PM2.5) e di inquinanti (NOx, CO, SOx, C6H6, IPA. diossine e furani).
Per le attività che la necessitano, dovrà inoltre richiedere, sia per le emissioni convogliate sia per le
diffuse, l’autorizzazione come da normativa (Parte Quinta del D.Lgs . n . 152/ 2006), da ottenere
prima della realizzazione o messa in opera degli impianti.
3.GESTIONE RISORSE IDRICHE
3.1 Gestione acque meteoriche dilavanti
Per i cantieri con superficie** superiore ai 5000 mq ai sensi dell’art. 40 ter del D.P.G.R. Toscana
n .46/R del 08/09/ 2008 è necessario acquisire specifica autorizzazione per lo scarico delle acque
meteoriche dilavanti rilasciata dall’ente competente per il relativo corpo recettore, presentando un
Piano di gestione delle acque meteoriche comprendente le informazioni di cui al Capo 2
dell’Allegato 5 del D.P.G.R. T oscana n . 46/R del 08/09/ 2008.
**La superficie del cantiere è da intendersi comprensiva degli spazi in cui sono collocati gli apprestamenti, gli impianti di tipo stabile e permanente, tra i quali: gruppi elettrogeni, serbatoi, impianti di betonaggio, ventilazione e frantumazione, magazzini, officine, uffici e servizi, nonché i mezzi operativi necessari a tale realizzazione.
Sono invece esclusi i cantieri per l’ordinaria manutenzione stradale e delle infrastrutture a rete, nonché i cantieri adibiti solo ad alloggi e relativi uffici, oltreché le aree operative permeabili.
3.2 Gestione acque di lavorazione
Per le varie tipologie di acque di lavorazione, come ad esempio quelle derivanti dal lavaggio
betoniere, dai lavaruote, dal lavaggio delle macchine e delle attrezzature, come da altre particolari
tipologie di lavorazione svolte all’interno del cantiere, ad esempio le acque di galleria che dovessero entrare in contatto con le aree di cantiere e le acque derivanti da lavorazioni quali pali, micropali, infilaggi, ecc., le stesse possono essere gestite nei seguenti due modi:
• come acque reflue industriali, ai sensi della Parte Terza del D.Lgs. n . 152/ 20 06, qualora si
preveda il loro scarico in acque superficiali o fognatura, per il quale ottenere la preventiva
autorizzazione dall’ente competente.
In tal caso deve essere previsto un collegamento stabile e continuo fra i sistemi di raccolta delle acque reflue, gli eventuali impianti di trattamento ed il recapito finale che deve essere preceduto da pozzetto di ispezione;
• come rifiuti, ai sensi della Parte Quarta del D.Lgs. n . 152/ 20 06, qualora si ritenga opportuno
smaltirli o inviarli a recupero come tali.
4.GESTIONE TERRE E ROCCE DA SCAVO
Come principio generale si raccomanda di preferire, quando vi siano le condizioni, il riutilizzo del
materiale scavato all’interno della stessa opera o in un’altra opera come sottoprodotto o il recupero
come rifiuto, con lo scopo di favorirne il reimpiego e limitare il più possibile il ricorso a materie
prime di nuova estrazione.
In merito all’inquadramento normativo si rimanda a quanto previsto dalla Parte Quarta del D. Lgs.
n. 152/2006 e dal D.P.R. n. 120/20173, entrato in vigore il 22/08/20174, che definisce le modalità di
gestione delle terre e rocce da scavo provenienti da piccoli o grandi cantieri e le relative procedure
di campionamento e caratterizzazione ai fini del riutilizzo.
CONSULENZA TECNICA
I nostri servizi:
MONITORAGGIO E CONTROLLI
Il Nostro Studio offre servizi di monitoraggio e campionamento relativi alle seguenti matrici ambientali:
AUTORIZZAZIONI AMBIENTALI
SIA STUDIO TECNICO fornisce assistenza tecnico-amministrativa,predispone la documentazione e gli elaborati progettuali e cura la gestione dei rapporti con le Autorità Competenti per l’ottenimento di autorizzazioni ambientali, quali:
I nostri tecnici affiancano le aziende anche successivamente all’ottenimento delle autorizzazioni attraverso: